Il mistero della seconda venuta del Cristo, del suo ritorno, è nelle Scritture cristiane.
La prima venuta è quella nel mondo fisico: è l’incarnazione descritta nei testi esoterici del cristianesimo, nel Nuovo Testamento, e quindi da sempre coltivata nell’animo soprattutto dell’uomo europeo e occidentale.
La seconda venuta è l’incontro col Cristo a livello immaginativo, in figura eterica: in un’immagine, quindi, che non ha ancora la densità dell’astrale e ancor meno la centralità, la realtà assoluta dell’io, ma possiede la realtà dell’eterico, paragonabile alla percezione sensibile.
Come noi percepiamo sensibilmente, così il livello immaginativo corrisponde alla percezione, nei gradini di conoscenza spirituale sovrasensibile.
Dopo la percezione, noi aggiungiamo il concetto: in base a una specie di argomentazione interiore diciamo ‒ questo che io vedo è un fiore. È un dialogo interiore tra la percezione e quello che io dico sulla percezione, secondo le forze dell’intelletto.
Trovare il concetto, al livello della conoscenza sovrasensibile, è il gradino ispirativo.
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IL RITORNO DEL CRISTO RISORTO
CHE COSA VUOL DIRE CHE CRISTO ORA DIVIENE IL SIGNORE DEL KARMA?
30 aprile, mattino
Pietro Archiati
I Grandi Segni dei Tempi alla Fine del Millennio
Convegno tenuto a Roma - 28 aprile - 1 maggio 1995
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